Architetti & Designers
Marco Zito
Architect in Venice
Il sistema Lym tende a eliminare i confini fra le varie tipologie di lampada (sospensione, terra, tavolo, parete) aprendo inedite opportunità progettuali, per definire un corpo illuminante in movimento nello spazio, capace di adattarsi alle situazioni e determinare nuovi scenari e utilizzi della luce e dell’energia. La casa è stato il primo ambiente in cui è stato testato il progetto. La possibilità di usare la luce in maniera dinamica e personale ha guidato l’ideazione dei primi “device luminosi” del sistema Lym.
I vantaggi evidenti si possono sintetizzare nell’utilizzo trasversale e versatile della luce negli spazi dell’abitare, ma c’è anche un aspetto non trascurabile di risparmio di materia ed energia, perché non c’è più bisogno di più punti luce fissi, sovradimensionati e collocati in ogni angolo della casa: anche questa è innovazione e sostenibilità.
Marco Ciarlo
Architect in Altare
Lym è un’idea in sintonia con la tendenza sempre più diffusa di eliminare le arcaiche e costose murature, sostituendole con leggeri, performanti ed ecosostenibili cartongessi. Questo consente di integrare nelle partizioni dei punti di alimentazione wireless, che permettono di posizionare i sistemi per l’illuminazione e i vari device tecnologici in maniera versatile, sia in orizzontale che in verticale.
Oggetti nomadi che si possono spostare da una stanza all’altra, dalle pareti al soffitto, nello spazio giorno e nello spazio notte, in cucina, in bagno, sul terrazzo, in giardino, portare in ufficio da casa oppure a casa dall’ufficio. Spesso ho disegnato lampade che venivano utilizzate nei miei progetti d’architettura e poi diventavano prodotti di serie. Nel caso di Lym c’è un coinvolgimento diverso, più profondo e stimolante.